Il credito cooperativo che cambia

L'editoriale del numero 9 della rivista, a firma del presidente Pier Giorgio Di Giacomo

Pier Giorgio Di Giacomo
10 aprile 2016
La Mia Banca | 

Mercoledì 6 aprile 2016 c’è stata l’approvazione definitiva, votata dal Senato, del disegno di legge di conversione del decreto di riforma del Credito Cooperativo italiano, dopo che il testo era già stato approvato dalla Camera il 23 marzo scorso.

 

La riforma del sistema delle Bcc, dopo un lungo percorso, caratterizzato da un ampio confronto a tutti i livelli, è finalmente legge: si apre così una nuova fase per il sistema della cooperazione mutualistica di credito.

 

Siamo soddisfatti di questa riforma? È quello che il mondo delle Bcc si aspettava? Innanzitutto bisogna evidenziare che Federcasse, in rappresentanza del nostro sistema, aveva da tempo presentato un progetto di autoriforma, poiché sia il governo sia la Banca d’Italia avevano riconosciuto un carattere particolare alle banche cooperative, da tutelare nelle sue forme più peculiari. Le norme contenute nella legge ricalcano in massima parte e in maniera sostanziale il progetto di autoriforma presentato dalle Bcc. Ci sarà un gruppo bancario cooperativo guidato da un capogruppo (una banca che avrà la forma di società per azioni) al servizio di tutte le proprie azioniste, vale a dire le banche cooperative a mutualità prevalente, tra cui anche la nostra.

 

Sarà però una forma nuova di gruppo bancario, poiché le relazioni con le singole Bcc saranno regolate in base ad un contratto di coesione, ora da scrivere.

 

La riforma ha lo scopo di regolamentare il sistema delle Bcc in modo che la debolezza di alcune banche non vada a svantaggio di quelle più virtuose. Per questo il patto di coesione, che caratterizzerà il Gruppo e le Bcc partecipanti, comprenderà regole di indirizzo e di controllo stringenti, basate su elementi oggettivi: i dati patrimoniali, i risultati di bilancio e servirà a determinare i gradi di autonomia di ogni Bcc.

 

Si è ritenuto necessario che la riforma consentisse una way-out per rispettare, come è giusto che sia, principi di costituzionalità. Noi, però, nell’interesse delle Bcc, siamo convinti che tutti dovrebbero partecipare alla realizzazione di un unico grande gruppo di Credito Cooperativo.

 

Ciò che più conta, però, è il fatto che ogni Bcc resterà una cooperativa a mutualità prevalente (dunque continuerà a erogare il credito prevalentemente ai soci), con una propria licenza bancaria, un proprio consiglio di amministrazione, eletto dall’assemblea dei soci. Inoltre almeno il 70 per cento degli utili dovrà essere destinato a riserva indivisibile. Il 95 per cento del totale dei crediti continuerà ad essere erogato a famiglie e imprese del territorio di operatività. Il risparmio delle comunità sarà sempre rinvestito nelle comunità ove la Bcc opera. Ciascuna Bcc conserverà la propria autonomia graduata sulla base della propria meritevolezza.

 

Quanto più la banca è solida, efficiente e trasparente tanto maggiori saranno gli spazi di autonomia riconosciuti. La nostra Bcc è solida, efficiente e trasparente, come confermato da taluni nostri coefficienti patrimoniali. La Bcc Sangro Teatina ha le carte in regola perché è depositaria a pieno titolo di quel patrimonio comune acquisito nei suoi 113 anni dalla fondazione. Quel patrimonio comune che non è solo una voce economica, ma soprattutto un patrimonio fatto di relazioni e socialità.

 

Con questa riforma L’Italia si allinea al resto dei maggiori paesi europei che hanno già riformato il sistema cooperativo nazionale. Questo cambiamento non è dovuto ad una crisi del sistema, ma piuttosto alle nuove normative europee di unione bancaria, che prevedono un adeguamento della liquidità, delle governance e della dotazione di capitale.

 

Una riforma, un cambiamento che non ci spaventa ma, al contrario, deve essere di stimolo per affrontare le sfide del futuro con rinnovato entusiasmo, per rimarcare la nostra "differenza", consapevoli di vivere un’esperienza originale come quella del Credito Cooperativo.

Pier Giorgio Di Giacomo

 Presidente della BCC Sangro Teatina