Tavola Osca: tra archeologia e mistero

Fino al 31 agosto ad Agnone la mostra dedicata all'importante reperto italico, gemello di quello conservato al British Museum di Londra: quale dei due è l'originale? Guarda la video intervista a Nicola Mastronardi

Tavola Osca Agnone Bcc Abruzzi E Molise
10 aprile 2016
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Per la rugiada sui raccolti bisognava invocare Matuis Cerrii. Per un vino buono, le preghiere dovevano salire a Patana Macinatrice. La divinità dei pastori, invece, era Perna Cerria. In età sannitica, ogni periodo dell'agricoltura aveva il suo nume tutelare nel territorio di Agnone. L'elenco preciso è contenuto nella famosa "Tavola di Agnone", conservata gelosamente al British Museum di Londra: un piccolo bronzo ritenuto, fino a poco tempo fa, unico al mondo. Fino al 31 agosto prossimo, invece, a Palazzo Bonanni ad Agnone è possibile ammirare una tavola gemella, di proprietà della famiglia Amicarelli-D'Onofrio, originaria di Agnone ma residente a Milano. Praticamente identico a quello londinese, il reperto rappresenta il cuore della splendida mostra "La tavola degli Dei", promossa dall'assessorato alla Cultura del comune di Agnone, e resa possibile dal prestito dei proprietari, che conservano il reperto nella loro residenza milanese.

 

Spiega Nicola Mastronardi, giornalista e scrittore, tra i curatori dell'esposizione: "La tavola osca rappresenta il più importante documento epigrafico di tutta l'area italica, da un punto di vista religioso ma anche per quanto concerne la conoscenza della lingua dei sanniti. Appartiene ad una famiglia privata, ed è avvolta da un mistero: è l'originale o è una copia?". La tavola in esposizione ad Agnone, infatti, è di proprietà della famiglia discendente dell'orafo agnonese Vincenzo Paolo D'Onofrio, che anni addietro vendette il reperto all'antiquario Castellani, di Roma, che a sua volta la cedette al museo londinese. Il rinvenimento di questo secondo esemplare, così, sta interrogando la comunità scientifica su quale, tra i due, sia l'originale e quale la copia. "Le due tavole - prosegue Mastronardi - sono sostanzialmente identiche, ad eccezione di alcune lettere presenti in una e non nell'altra, e del manico, assente in quella attualmente ad Agnone. Presto andremo a Londra insieme al professor La Regina, che ha studiato approfonditamente la tavola, per un confronto con le autorità britanniche".

 

Perché è un reperto importante? "Contiene l'elenco dettagliato di quattordici divinità sannitiche: in sostanza, il pantheon agreste degli italici, sconosciuto prima di questa tavola. Secondo la traduzione di La Regina, si tratta del calendario rituale collegato al santuario di Kerres, collocato alle falde del monte San Nicola tra Agnone e Capracotta. Secondo Prosdocimi, invece, è l'elencazione delle stazioni di una processione che avveniva all'interno di uno stesso santuario. Ad ogni buon conto, è un documento centrale nella comprensione della cultura e della religione dei popoli italici".

 

Grazie ad un allestimento suggestivo che contribuisce a dare ancora più fascino al mistero, la mostra rappresenta il primo nucleo di un centro studi sulla storia, la cultura e l'archeologia italica che sorgerà ad Agnone a Palazzo Bonanni, affiancato anche da un laboratorio per imparare l'alfabeto osco. Dal 15 giugno, inoltre, sarà in edicola anche la rivista Italica, che si occuperà di archeologia, storia e cultura dei popoli italici.

 

La Tavola degli Dei

La Tabula Anglonensis fra archeologia, storia e misteri

Agnone (Is), Palazzo Bonanni

Fino al 31 agosto 2016

Date e orari: fino al 1 maggio, sabato e domenica 10.00-18.00 (ogni giorno su prenotazione). Dal 1 maggio al 31 agosto, tutti i giorni 10.00-18.00.

Info: 0865 779173 - 77722 - agnonebiblioteca@gmail.com

 

Guarda la video intervista a Nicola Mastronardi: