Street Art: saracinesche chiuse riprendono vita

L’iniziativa ad Atessa con il sostegno della banca: writer in azione per colorare le serrande di corso Vittorio Emanuele e rendere accogliente la zona centrale della cittadina. Le foto dell'iniziativa

Treet Art Atessa Bcc Abruzzi E Molise
10 dicembre 2018
La Mia Banca | 

Come trasformare un bene temporaneamente dismesso in un’opera d’arte. È questo il senso di “Numerocivico”, evento promosso dall’associazione Atessa XXI secolo in collaborazione con l'assessorato agli Eventi del Comune di Atessa, guidato da Vincenzo Menna, e Atma (Atessa museo aperto), con il sostegno di Bcc Sangro Teatina: le saracinesche chiuse da troppo tempo lungo corso Vittorio Emanuele così sono diventate preziose opere d'arte.

 

L’iniziativa si è svolta lo scorso 16 giugno ed è stata pensata per promuovere e cercare di fare del centro sangrino un luogo importante e di riferimento per la street art. "L'anno scorso - spiega Ilenia Fantasia, vicepresidente di Atessa XXI secolo - sono state realizzate opere su quattro pannelli di legno (250×250) da altrettanti artisti di fama internazionale. Quest'anno, invece, sei altrettanto bravi artisti hanno realizzato i propri lavori su serrande di ex attività commerciali. Siamo convinti - aggiunge - che l'arte ha il potere di smuovere tutto dandogli luce, colore e vita". Questi gli artisti che hanno partecipato all’evento che si è svolta dalle 10 del mattino fino a notte fonda: Stefano Villanese, classe '88, di Atessa, nome d'arte Rame, nominato da Atma direttore artistico di questa edizione, Michela Di Lanzo, vive e lavora nella campagna abruzzese, Andrea Ranieri, in arte Emeid, nasce ad Augsburg (Germania) nel 1985 e nel 1996 si trasferisce ad Ortona, Francesco Marchesani, di Vasto, in arte Onem, Alessio Ruocco, in arte Arkham, Francesco Pasquale, nome d 'arte Redrum. Per Vincenzo Menna si tratta di “un appuntamento che riempirà il centro storico di creatività”.

 

Conclude Ilenia Fantasia: “Con il loro estro, saracinesche grigie e spente diventeranno "tele" sulle quali l'arte, sotto varie forme, andrà ed esprimere la propria magnificenza".

 

 

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