Rosanna Tano: la prima donna assunta nella nostra banca

Dopo 42 anni, è giunto il meritato riposo anche per la responsabile monitoraggio del credito. Ricordi, aneddoti, persone: la gratitudine al termine di una carriera ricca di soddisfazioni. E una certezza: “Io la Bcc l’ho amata”

Rosanna Tano Bcc Abruzzi E Molise
10 dicembre 2020
La Mia Banca | 

Rosanna, da quanti anni lavori in Bcc Sangro Teatina?

Da ben 42 anni: ho preso servizio il 2 gennaio del 1979 e sono stata la prima donna ad essere assunta in Bcc, che allora si chiamava Cassa Rurale ed Artigiana “San Francesco d’Assisi”.

 

Ricordi il tuo primo giorno di lavoro in banca?

Altroché! Lo ricordo come se fosse oggi: abitavo a valle, sono uscita di casa, con mia mamma sulla porta, e arrivo ad Atessa. Parcheggio, entro in ufficio – allora eravamo in via Umberto I - e… inizia a nevicare! Nevicò per tutto il giorno. Alle 13.20 un collega mi disse: signorina, andiamo a mangiare, viene con noi? Uscimmo e già c’erano ben 20 cm di neve: era il primo giorno di una nevicata storica, e nel pomeriggio dovettero venire a riprendermi alcuni miei familiari per riportami a casa.

 

Quali ruoli e funzioni hai ricoperto in banca? E in quali filiali hai lavorato?

Appena assunta sono stata allo sportello qui ad Atessa e, dopo nove, sono stata chiamata ricoprire il ruolo di responsabile della nuova filiale di Piazzano, la prima ad essere aperta fuori da Atessa centro. In seguito, sono stata responsabile della filiale di Atessa per tanti anni. Nel 2005 sono stata nominata responsabile dell’ufficio che allora si chiamava Servizi Accentrati. Infine, dal 2018 sono responsabile del Monitoraggio Andamentale del Credito.

 

Quali sono stati i momenti più avvincenti in tutti questi anni della tua carriera?

Sicuramente l’apertura della filiale di Piazzano, il 27 aprile 1988. Fu l’allora direttore generale Antonio Colantonio a incaricarmi di seguire l’aspetto bancario dell’apertura. Anche per questo, è un momento che ricordo con grande orgoglio, realmente avvincente. In generale, molto appassionanti sono state sia le aperture delle nuove filiali e sia le fusioni con Castiglione Messer Marino, Giuliano Teatino e, infine, con la Bcc del Molise: in queste occasioni ho sempre cercato di trasmettere al nuovo personale entusiasmo non tanto per il lavoro in sé quanto per la Bcc e il suo mondo, di cui sono orgogliosa.

 

A proposito, che significa far parte della “grande famiglia Bcc”?

La prima volta che ho sentito la parola “famiglia”, a proposito della nostra banca, è stata sempre da Colantonio: dovendo prendere servizio a inizio anno, il 28 dicembre del 1978 andai in banca per parlare con il direttore, che mi disse: la nostra banca è come una famiglia, se hai finito il tuo lavoro aiuti chi ti sta a fianco, a fine giornata si va via tutti insieme. Ecco, questa cosa mi e ci ha accompagnati negli anni: tutti abbiamo fatto in modo di tramandarla di collega in collega. E se una cosa dura per tutto questo tempo, vuol dire che è vera! Unione, condivisione, stima reciproca, confronto, confidenza che va oltre il lavoro fino a diventare amicizia: tutto questo è il ricco bagaglio che mi porto dietro.

 

Chi ricordi con particolare affetto e gratitudine in questi anni?

Ricordo indistintamente tutti: dai colleghi che non ci sono più a quelli attuali. Naturalmente, un affetto e una stima particolare mi hanno legata soprattutto a coloro con cui sono stata più a contatto, diventando amicizia. Ma devo dire che ricordo davvero con passione tutti, perché tutti ci siamo aiutati a vicenda, tutti ci siamo arricchiti a vicenda, dal primo all’ultimo. E non posso non ricordare con gratitudine il primo direttore, Antonio Colantonio, e l’ultimo, Fabrizio Di Marco: persone che mi hanno aiutato a crescere, e sentirmi protagonista di questa grande famiglia.

 

Che messaggio vuoi mandare a clienti, soci e colleghi della Bcc Sangro Teatina?

Soci e clienti sono avvezzi a sentire slogan come “La mia banca è differente” o “Siamo la banca del territorio”. Ebbene: è tutto vero, ve lo posso testimoniare! La nostra è davvero una banca attenta alle persone e alle famiglie, a cui dico: continuate a rivolgervi alla Bcc, troverete sempre una porta aperta, troverete sempre risposte, specie in questo momento difficile. Ai colleghi invece dico di continuare, come hanno sempre fatto, ad amare il lavoro e la Bcc. Perché questa è la verità: io la Bcc l’ho amata, l’ho sempre portata nel cuore e nella testa, e lì rimarrà per sempre.