Per le Bcc è giunto il tempo delle riforme
L'editoriale del numero 8 della rivista, a firma del presidente Pier Giorgio Di Giacomo
Come avete potuto notare dagli organi di informazione, tra gli argomenti di economia e finanza che hanno avuto maggiore visibilità in questo ultimo periodo c’è stata anche l’annunciata riforma delle banche di credito cooperativo. Ora è in corso d’opera un radicale processo di riforma/autoriforma che ha avuto un’accelerazione ad inizio anno e che entro la fine dello stesso vedrà compimento. Questo processo di riforma è considerato essenziale al disegno di rafforzamento dell’industria bancaria così come l’Europa chiede all’Italia.
Il credito cooperativo, per mantenere il proprio ruolo ed essere ancora più solido e competitivo, ha elaborato, in accordo con le istituzioni, un’autoriforma che prevede un nuovo assetto più adeguato alle attuali esigenze. Il nuovo progetto prevede una maggiore integrazione e patrimonializzazione del gruppo, la semplificazione del sistema, la salvaguardia dell’identità cooperativa e mutualistica e del legame che le singole Bcc hanno con il proprio territorio garantendo il mantenimento dei valori e degli ideali che hanno caratterizzato la storia del credito cooperativo.
Il modello strutturale da adottare è quello del gruppo bancario nella forma giuridica di società per azioni. Le singole Bcc dovranno aderire al Gruppo Bancario S.p.A..
Si tratta di una vera e propria rivoluzione del sistema del credito cooperativo rispetto a come si è formato storicamente e a come lo conosciamo oggi. La necessaria obbligatoria adesione ad un gruppo bancario implicherà inevitabilmente una perdita immediata di parte della propria autonomia, che verrà ceduta al gruppo bancario stesso. Ogni Bcc è legata al proprio gruppo bancario da un "patto di coesione", un vero e proprio contratto che disciplina le reciproche responsabilità, in particolare le attività di direzione e coordinamento da parte della capogruppo. All’interno di questo "contratto" di natura obbligatoria verranno individuate quali autonomie saranno cedute alla capogruppo ed anche quali garanzie di stabilità efficienza, organizzazione e competitività verranno assicurate alle singole Bcc dalla capogruppo stessa.
In buona sostanza ogni Bcc aderente al gruppo bancario continuerà ad operare nel proprio territorio come ha sempre fatto. Nella sua attività sarà però guidata strategicamente dalla capogruppo attraverso piani e profili di indirizzo strategici e controlli gestionali che saranno graduati in base alle capacità di governo e ai profili di rischiosità di ogni singola Bcc.
C’è da osservare che ci viene chiesto di realizzare, in pochi mesi, un cambiamento che investe persone, strutture, meccanismi di governance che altrove ha necessitato di anni.
Quanto più la banca è solida, efficiente e trasparente, tanto maggiori saranno gli spazi di autonomia riconosciuti. La nostra Bcc è solida, efficiente e trasparente, come confermato da taluni nostri coefficienti patrimoniali. La Bcc Sangro Teatina ha le carte in regola perché è depositaria a pieno titolo di quel patrimonio comune acquisito nei suoi 112 anni dalla fondazione. Quel patrimonio comune che non è solo una voce economica, ma soprattutto un patrimonio fatto di relazioni e socialità.
È un nuovo modo di fare banca, voluto dalle autorità bancarie e governative ancora tutto da declinare e da scoprire, con il quale però dobbiamo imparare a fare i conti fin da ora.
Una riforma, un cambiamento che non ci deve nemmeno spaventare ma, al contrario, deve essere di stimolo per affrontare le sfide del futuro con rinnovato entusiasmo, per rimarcare la nostra "differenza", consapevoli di vivere un’esperienza originale come quella del credito cooperativo.
Auguro, infine, a Voi e alle vostre famiglie un Natale sereno, un anno nuovo ricco di soddisfazioni: che possa esservi di conforto sapere che vi siamo accanto sempre, con impegno, professionalità e la dedizione che hanno fino ad ora contraddistinto il nostro operato.
Pier Giorgio Di Giacomo
Presidente Bcc Sangro Teatina