Non semplici clienti ma persone da accogliere: una banca gentile

Ecco il decalogo che spiega lo spirito profondo del nostro istituto di credito, realizzato nell’ambito del progetto “Coltiviamo Gentilezza”: parla una delle protagoniste, Margherita Rizzuto

Coltiviamo Gentilezza Bcc Abruzzi E Molise
10 dicembre 2020
La Mia Banca | 

Un po’ lo sapevamo già: bastava recarsi in filiale, fare una telefonata, inviare un messaggio per rendersi conto che la “differenza” della nostra banca sta anche – per non dire soprattutto - in quella gentilezza innata della grande famiglia Bcc. Ora esiste anche un decalogo a sancire che la nostra è una “banca gentile”: è quello “validato” nell’ambito del progetto “Coltiviamo gentilezza”, nato a Napoli qualche anno fa e ora diventato talmente contagioso da essersi diffuso in tutta Italia con tantissime iniziative caratterizzate dal primato dell’amabilità sull’arroganza. Così, ora sappiamo che Bcc Sangro Teatina è gentile perché accoglie i clienti con il sorriso, ascolta e offre loro i giusti consigli, offre servizi vicini alle loro esigenze, rispetta i loro tempi perché non ha fretta, è sempre educata e cordiale, investe sulla sua gentilezza, condivide e collabora, è pronta ad aiutarsi e ad aiutare i propri clienti, saluta, ringrazia e chiede scusa, lavora in un ambiente accogliente.

 

Ma che cos’è “Coltiviamo gentilezza”? Ce lo spiega Margherita Rizzuto, sviluppatrice del progetto ideato da Viviana Hutter, e che vede protagonista anche Antonio Puzzi, giornalista, antropologo culturale e responsabile ufficio stampa. “Tutto nasce circa due anni fa grazie al lavoro di Viviana Hutter, scrittrice, creativa e grafica, che aveva partorito il “quaderno della gentilezza”: dal confronto con me, che mi occupo politiche culturali, e con l’amico Puzzi venne fuori l’idea di un sito per stimolare atti gentili, collegandoci anche alla Giornata mondiale della Gentilezza ideata da un movimento nato in Giappone. Nacque così il sito e, da due anni, anche un partecipato Festival della Gentilezza, con tante iniziative che nascono dal basso: all’evento si può aderire gratuitamente, ideando momenti e iniziative di gentilezza diffusa, e solo quest’anno hanno partecipato in 450. E poi, con contagiosità, sono nate tante idee che raccontiamo sul nostro sito”. Quali i vostri obiettivi? “Ci sta a cuore indurre riflessioni per un cambiamento di mentalità, e passare da una società dei divieti ad una delle motivazioni ragionevoli, obiettivo che intendiamo raggiungere tramite iniziative, buone pratiche, eventi”.

 

Ma che cos’è la gentilezza? “È predisposizione ed educazione. Predisposizione alla solidarietà e al dono di sé. Educazione nel senso di qualcosa che si può trasmettere ed imparare, qualcosa che va ben oltre le semplici buone maniere: è gentilezza dell’anima, altruismo, cooperativismo, attenzione”. E ora, contaminazione dopo contaminazione, la gentilezza è arrivata anche in banca, un ambiente normalmente “asettico”: “È proprio così. Ho conosciuto il vostro direttore generale Fabrizio Di Marco nell’ambito del progetto Cammino di San Francesco Caracciolo (vedi articolo su questo numero della rivista) e ci siamo ritrovati a parlare di gentilezza, un tema a lui caro. Così, parlando e riflettendo è saltato fuori come mancasse proprio un qualcosa inerente la gentilezza nel fare banca, e ne è nata l’idea di un decalogo che abbiamo condiviso, e che ora sta lì a testimoniare che la vostra è proprio una banca gentile”. Quale lo spirito di questo decalogo? “Mi colpisce molto l’esperienza di cliente come persona a cui dedicarsi, cogliere le esigenze, condividere i bisogni, cercare di essere attivi sul territorio. È affascinante, quindi, l’idea che fare banca è fare comunità, idea che la vostra Bcc incarna appieno!” Cosa c’è nel futuro del vostro progetto? “Stiamo lavorando per strutturarci ancora di più, per poter contribuire meglio alla diffusione della gentilezza in tutta la nostra società”.

 

Chi vuole seguire il progetto può visitare il sito www.coltiviamogentilezza.it e la pagina facebook ColtiviamoGentilezza.