Le opportunità da cogliere: un nuovo commercio tra prossimità e centri commerciali virtuali

CORONAVIRUS: IDEE PER IL DOPO - Spunti e riflessioni di Paolo Spina, presidente di Confcommercio Molise

Paolo Spina Bcc Abruzzi E Molise
10 aprile 2020
La Mia Banca | 

Come ha affrontato il comparto del commercio l’emergenza coronavirus?

Come noto, la stragrande maggioranza degli esercenti è stata obbligata a fermare le attività. Per quelle rimaste aperte per spirito di servizio – penso ai negozi di elettricità o idraulica – il crollo del fatturato si è aggirato tra il 50 e l’80 per cento. Dunque, una vera catastrofe, aggravata dal senso di smarrimento e dall’incertezza per il futuro. Diverso il caso dei negozi di alimentari: se le lunghe file davanti ai supermercati le abbiamo viste tutti, meno evidente ma altrettanto significativo è stato il ruolo dei negozi di vicinato, di cui, dopo anni di sofferenza per la concorrenza della grande distribuzione, si è riscoperta necessariamente una funzione non solo economica ma anche sociale, in virtù della loro presenza molto parcellizzata nei 136 comuni dove vivono i 295 mila molisani. In sostanza, al di là del comparto alimentare, per il commercio è stata una catastrofe.

 

Quale futuro per il commercio?

È evidente che nulla sarà come prima. Nel momento in cui andranno a regime nei prossimi mesi tutte le misure previste dal governo, come il distanziamento sociale e l’uso della mascherina, assisteremo inevitabilmente ad un consolidamento di un “consumo lento”, fatto cioè di rivalutazione del negozio sotto casa. Il commercio, però, dovrà farsi trovare pronto all’appuntamento, mettendosi subito in regola con le prescrizioni perché sappiamo che non saranno ammesse superficialità. Dall’altro lato, sarà indispensabile pensare anche un diverso modo di proporre l’offerta: proprio perché i consumatori italiani sono stati a lungo reclusi, hanno cambiato inevitabilmente le loro abitudini, avvicinandosi ancora di più al mondo dell’online costretti dalla contingenza. L’offerta, così, dovrà andare sempre di più verso la domanda. In altri termini, i negozi di vicinato dovranno pensare a modalità di vendita alternative come, a titolo esemplificativo, la consegna a domicilio in maniera meno estemporanea e più professionale e organizzata rispetto a quella effettuata fino ad oggi. Noi come Confcommercio abbiamo implementato a livello nazionale due piattaforme online relative alla ristorazione e al non food, dove individuare i negozi che fanno consegne a domicilio: un vero e proprio centro commerciale virtuale. Ecco, dunque, cosa c’è nel futuro: negozi di vicinato e centri commerciali virtuali. Ovviamente, al riguardo è indispensabile un salto di qualità. E servono anche azioni innovative, come contratti a livello locale o regionale con i corrieri per abbattere i costi e velocizzare le consegne. Così si potrà competere con aziende globali, Amazon su tutte. Confcommercio sarà accanto alle imprese molisane in questa necessaria transizione, per evitare che nessuna chiuda e nessuna rimanga indietro.

 

Tre idee concrete per il rilancio del settore.

In primo luogo, serve una burocrazia responsabile e al servizio del settore e, se vuole, al servizio del sistema Italia. Oggi, invece, troppi dirigenti regionali e nazionali di fatto decidono tutto, bloccando il più delle volte processi e pratiche. Questo è inconcepibile: serve un rapido e definitivo cambio di mentalità. In secondo luogo, immaginiamo una campagna nazionale e regionale di sensibilizzazione all’acquisto sia nelle attività di prossimità sia di prodotti locali e capace di consolidare il senso di unità nazionale. Infine, bene le misure regionali ma dobbiamo evitare, come sta accadendo, che in questa corsa a fare meglio e prima, la sovrapposizione delle stesse a quelle nazionali, con il rischio di premiare alcuni e lasciare scontenti tanti altri.

 

Che ruolo possono avere banche come Bcc Sangro Teatina in questo contesto?

Rispetto a tutte le altre banche, le Bcc hanno una comprensione diretta del territorio, una conoscenza fisica delle imprese, un rapporto diretto con i titolari di azienda. Dunque, il loro ruolo è essenziale perché hanno la capacità di accompagnare gli imprenditori a scelte ponderate, aiutandole a osare quando si può e ad essere caute quando è necessario, tutelando le imprese e la banca stessa. Infine, se continueranno a dare quel necessario calore umano di cui c’è tanto bisogno, continueranno al tempo stesso ad avere un ruolo che non è solo economico ma anche sociale.