Il cibo italiano alla conquista di Londra e Dubai

Un gruppo di giovani imprenditori ha ideato una strategia per far apprezzare le nostre eccellenze enogastronomiche in importanti mercati dove è forte il richiamo del vero Made in Italy

Internazionalizzazione Bcc Abruzzi E Molise
10 aprile 2018
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Parafrasando un fortunato spot pubblicitario, Antonio Giovannelli è uno che ama "vincere facile": con la sua società Itd Italian Trade & Development porta i migliori sapori del Belpaese nel mondo e, afferma con assoluta certezza, ogni volta "che qualcuno li assaggia rimane conquistato. In breve: facciamo provare la differenza del cibo italiano, sicuri di vincere ogni sfida".

 

È tutto qui il core business di un'esperienza imprenditoriale giovane ideata e sviluppata da un gruppo di imprenditori e consulenti, nata nel 2016 ma già matura e proiettata nelle piazze che contano con il marchio Italynfood: far conoscere e commercializzare i prodotti dell'eccellenza italiana in mercati importanti come Londra o Dubai come trampolino di lancio per i mercati rispettivamente Europeo e del Middle East, grazie ad una strategia messa a punto da questo professionista di Guardiagrele, classe 1968, una laurea in Economia e Commercio alla "d'Annunzio" di Pescara-Chieti, e già una significativa esperienza nel campo della consulenza e sviluppo d'impresa e dei finanziamenti agevolati.

 

"Nel nostro Paese - racconta - ci sono eccellenze intangibili, come la storia, la cultura, i monumenti e le bellezze artistiche a naturali, ma c'è anche una cultura enogastronomica unica al mondo, che può essere fatta conoscere fuori dai confini nazionali". Detto, fatto: "Ai produttori interessati proponiamo due "piazze": Londra e Dubai, città e culture con un grande interesse per il cibo italiano come dimostrano recenti analisi di mercato. In entrambi i casi, la strategia promozionale consiste in un "food room" diffuso, vale a dire una vetrina in centro città o in zone particolarmente frequentate per far conoscere e acquistare i prodotti, momenti di avvicinamento e conoscenza del cibo italiano con show cooking, lezioni di cucina, corsi per pizzaioli e, infine, dei menu a tema in alcuni ristoranti selezionati. La differenza tra i due mercati sta soprattutto nella durata della strategia: a Londra durerà un mese, a Dubai un anno intero".

 

A chi vi rivolgete? "Dal punto di vista dei produttori, soprattutto a piccole e medie aziende che hanno curiosità, interesse e potenzialità di vendita all'estero. Le eccellenze che intendiamo far conoscere devono avere le caratteristiche di tipicità, artigianalità e legame con il territorio. A tal fine, agli interessati chiediamo di sottoscrivere un "protocollo etico" che riassume le più stringenti regole dei marchi di tutela come dop e igp. La differenza con altre società di internazionalizzazione sta nel nostro interesse anche per i prodotti di nicchia, normalmente snobbati da circuiti commerciali che richiedono produzioni significative che solo l'industria è capace di soddisfare".

 

Per quanto riguarda i destinatari di questa strategia, "i "food room" che organizzeremo si rivolgeranno agli operatori locali come ristoranti, alberghi, società di catering, supermercati, associazioni di chef ecc., ma anche ovviamente ai consumatori finali: residenti, italiani all'estero e turisti. A tutti loro - conclude - proporremo gusti e sapori che conquistano il palato di chi sa e vuole distinguere il buono che caratterizza la nostra storia enogastronomica millenaria".

 

Per info visitare i siti www.italynfood.com e www.italiantd.com o inviare una mail a info@italiantd.com o info@italynfood.com.