Il Cammino di San Francesco Caracciolo tra fede, natura e gusto

Da Loreto a Napoli, passando per Villa Santa Maria e Agnone, un progetto di turismo religioso di cui sono già percorribili 50 chilometri. Nicola Caracciolo: “Fatica e bellezza per il pellegrino del terzo millennio”  

Cammino San Francesco Caracciolo Bcc Abruzzi E Molise (1)
10 dicembre 2020
La Mia Banca | 

Anche se attualmente sono percorribili solo una cinquantina di chilometri, da Montebello sul Sangro ad Agnone, il Cammino di San Francesco Caracciolo già “parla” al viandante del terzo millennio. E gli manda, nella sua interezza, un messaggio chiaro: la vita è un percorso, dove fatica e bellezza si intrecciano a doppio filo, destinato ad un finale di speranza. Fatica, bellezza e speranza sono i tratti distintivi di un progetto di turismo religioso davvero interessante, che metterà in rete i luoghi che hanno visto protagonista San Francesco Caracciolo (1563-1608), il grande santo nato a Villa Santa Maria, in provincia di Chieti, morto ad Agnone, in Molise, di ritorno da Loreto, nelle Marche, e sepolto a Napoli. Così, si snoderà per 550 chilometri proprio da Loreto a Napoli, passando per Villa Santa Maria e Agnone, il cammino promosso dall’ordine dei chierici regolari minori, più noti come “caracciolini”, fondato dallo stesso San Francesco, e sviluppato dall’associazione laici caracciolini.

 

Incaricato dall’ordine di seguire il progetto è Nicola Caracciolo, discendente del santo villese: “L’idea nasce a cavallo del 2007 e 2008 – racconta – in occasione del quarto centenario della morte e del secondo centenario della canonizzazione di San Francesco. In quell’occasione si diede vita ad un pellegrinaggio a piedi di una trentina di chilometri da Villa Santa Maria ad Agnone, e si realizzò una magnifica mostra fotografica a cura del fotografo Luigi Spina, esposta dapprima a Napoli e più tardi ad Agnone. Da allora, quel pellegrinaggio si è ripetuto ogni anno agli inizi di giugno, prima della festa di San Francesco Caracciolo il 4 giugno. Fu così che nel 2016 si decise di ampliare questa bella iniziativa di devozione, coinvolgendo la pastorale del turismo della Conferenza Episcopale Italiana, che accettò di buon grado la proposta, inserendola nel lavoro dei Parchi culturali ecclesiali. Ebbe inizio in quel momento un lavoro intenso e appassionate, che ha visto il coinvolgimento – grazie a Di Nucci di Agnone - anche della prestigiosa Scuola di Arte e Teologia di Napoli, in particolare del professor Alessandro Cugini, esperto di turismo religioso, divenuto team leader di un gruppo di lavoro composto da personalità e studenti che sta lavorando allo sviluppo del cammino con un’organizzazione scientifica. Nel 2019, infine, il team di lavoro ha avuto dall’ordine dei caracciolini l’incarico formale di portare avanti il progetto”.

 

In cosa consiste il Cammino? “Si tratta – prosegue Caracciolo – di un percorso da fare a piedi o in bicicletta di circa 550 chilometri, da Loreto a Napoli passando per Villa Santa Maria e Agnone, i luoghi che hanno visto il santo protagonista. Abbiamo scelto di valorizzare i sentieri esistenti, come quelli del Cai o il tratturo Celano-Foggia, che nel tempo intendiamo indicare con un’apposita segnaletica. In linea di massima, il tutto si dovrebbe percorrere in una ventina di giorni. Nella realizzazione del progetto, ci stiamo ispirando al Cammino di Santiago, dove ogni venti chilometri circa ci sono luoghi per pernottare e mangiare ad un “costo pellegrino”, ossia abbordabile. Attualmente, sono pronti una cinquantina di chilometri tra Montebello sul Sangro e Agnone, che speriamo di ampliare progressivamente nel corso del tempo”.

 

Al fine di rendere il tutto ancora più interessante, il team sta lavorando anche all’implementazione di tappe religiose, culturali e gastronomiche: “Al riguardo, non dimentichiamo il legame tra il santo e la cucina, essendo nato Francesco proprio nella Patria dei Cuochi. E non a caso, stiamo coinvolgendo anche la Federazione Italiana Cuochi, da sempre molto legata a Villa Santa Maria”. Ma c’è un’altra caratteristica: “Il Cammino intende coinvolgere le comunità, gli abitanti, le associazioni, i sindaci, i produttori e tutti i protagonisti dei territori, ai quali rivolgeremo una formazione. Solo facendo rete, infatti, si arriverà ad un’offerta ricca e coinvolgente. Quella che cercano i pellegrini del terzo millennio”. Se si parla di comunità, non può mancare anche la Bcc Sangro Teatina, presente con due filiali a Villa Santa Maria e Agnone: “È la banca del territorio – conclude Nicola Caracciolo – e infatti sin da subito ha fatto sentire la sua vicinanza, soprattutto nella persona del direttore generale Fabrizio Di Marco, che si è dimostrato più che interessato all’iniziativa. Del resto, una realtà che mette al centro la persona, come poteva non dimostrarsi entusiasta per un cammino che si rivolge a persone desiderose di riscoprire se stesse, la fede, la natura e la bellezza?”

 

Dal 7 dicembre, è possibile sostenere il progetto con la raccolta fondi sul sito https://www.retedeldono.it/it/progetti/con-la-mano-del-cuore/costruiamo-insieme-il-cammino.