Di Marco: "Noi, vicini a chi costruisce valore"

Gli auguri del direttore generale per un santo Natale e un prospero 2016

Fabrizio Di Marco
10 dicembre 2015
La Mia Banca | 

L’anno che sta per concludersi è stato, come previsto, irto di nuove difficoltà. Gli effetti della crisi economica, che ormai da anni ci presenta il proprio conto, sono stati rilevanti. Hanno pesato sulle famiglie, sui comparti dell’agricoltura, dell’artigianato e del commercio, comparti che rappresentano il tessuto economico del nostro territorio. Da cooperatori non possiamo permetterci il lusso di sottovalutare quello che tutto ciò comporta, ma non possiamo neanche permetterci il lusso di farci scudo di tale situazione attendendo passivamente il delinearsi degli eventi. Soprattutto, nei momenti in cui le montagne da valicare appaiono più ripide, un cooperatore deve dimostrare consapevolezza dei rischi che la scalata comporta, e possedere la forza per vincere la sfida.

 

È determinante guardare al domani con disincanto, ma anche con fiducia, fantasia, forza. Ed è questo che abbiamo cercato di dimostrare nell’attività svolta e nelle scelte adottate dal cda e dal management della nostra Bcc nel corso di questo anno. Per questo, è continuata la nostra presenza a fianco dei soci e dei clienti, consapevoli dei rischi accresciuti dalla crisi, ma determinati a fare la nostra parte per superarla. Abbiamo rispettato le scelte programmate in termini di crescita della presenza della banca con l’apertura della nuova filiale di Lanciano. Nel 2015 che si appresta a terminare, la nostra Bcc ha continuato a mantenere il suo stato di piena salute che consentirà al nostro istituto di essere sempre più un punto di riferimento per il nostro territorio e quindi per la nostra gente. A settembre 2015, la nostra Bcc ha un patrimonio di 29,1 milioni di euro, frutto di centododici anni di sacrifici di intere generazioni della nostra gente. E, soprattutto, abbiamo un patrimonio umano fatto di competenze, coesione, passione e spirito di appartenenza che rappresenta il nostro fiore all’occhiello, cui si devono risultati significativi: la raccolta totale è stata di 326 milioni di euro, gli impieghi 203 milioni, elevati livelli di liquidità (il rapporto/impieghi depositi è del 68 per cento) e patrimonializzazione. Il CET1 Ratio, il principale indicatore della solidità patrimoniale delle banche calcolato secondo i nuovi standard Basilea3, è pari al 18,37 per cento, a fronte di una media per il sistema bancario del 12 per cento. Abbiamo proseguito nella politica di valutazione prudente delle esposizioni deteriorate complessive, facendo crescere il livello delle coperture dal 48 al 52 per cento (sofferenze 60 per cento, inadempienze probabili 40 per cento, scaduti 17 per cento), un livello in linea con quelli delle banche sottoposte alla nuova vigilanza della Banca Centrale Europea ben al di sopra della media delle Bcc. Ci prepariamo ad affrontare il 2016 consci della responsabilità di dover concorrere a dare nuove risposte al territorio e a migliorare la situazione.

 

Siamo infatti convinti che, tutti insieme, con la forza che è insita nella nostra natura cooperativa, potremo ancora fare meglio e di più. In questo tempo di crisi emerge con chiarezza che l’etica non è un accessorio, ma una necessità per avere un’economia solida, e che la correttezza e la fiducia sono alla base di un buon sistema economico. La Bcc deve essere legata all’economia reale, alla vita e al lavoro delle persone e non alla speculazione di chi vuole guadagnare sempre di più. La nostra Bcc, nella sua storia ultracentenaria, ha dimostrato di essere legata al territorio, di agire con prudenza e trasparenza e continua a rimanere un punto di riferimento per le famiglie e le imprese.

 

Papa Francesco, incontrando il personale e i familiari di una banca di credito cooperativo, ha ribadito l’esigenza di "un uso solidale e sociale del denaro, nello stile della vera cooperativa, dove non comanda il capitale sugli uomini, ma gli uomini sul capitale". Il Pontefice ha esortato le banche di credito cooperativo a "far crescere l’economia dell’onestà" e al personale "non solo ad essere onesto – questo è normale – ma a diffondere e radicare l’onestà in tutto l’ambiente".

 

È con questo spirito che Vi porgo insieme alla preziosissima squadra dei miei collaboratori l’augurio più sincero ed affettuoso per un sereno Natale, con l’auspicio che nel nuovo anno un vero spirito di collaborazione guidi le azioni di ognuno per il bene comune.

Fabrizio Di Marco