Cassa Centrale Banca: una governance per guardare al futuro

Fracalossi confermato presidente, Sartori nominato amministratore delegato. I numeri di un gruppo solido e coeso, mentre la riforma del credito cooperativo non è ancora terminata

Fracalossi Sartori Bcc Abruzzi E Molise
10 aprile 2019
La Mia Banca | 

Cassa Centrale Banca, di cui fa parte Bcc Sangro Teatina, è il primo gruppo cooperativo ad essere iscritto all’Albo dei Gruppi Bancari. La richiesta è stata infatti accolta dalla Banca d'Italia il 18 dicembre scorso, con decorrenza dal primo di gennaio 2019. Subito dopo, il gruppo ha provveduto a rinnovare la propria governance per il triennio 2019-2021. L’assemblea dei soci, riunita a Milano, ha confermato Giorgio Fracalossi nel ruolo di presidente e Carlo Antiga in quello di vicepresidente vicario. In tutto sono stati nominati 15 amministratori, 10 espressione delle banche affiliate, 4 gli indipendenti e 1 rappresentate esterno: Enrica Cavalli (Banca Malatestiana), Giuseppe D’Orazio (Bcc Conversano), Giuseppe Graffi Brunoro (Prima Cassa Friuli Venezia Giulia), Amelio Lulli (Banca Centro Lazio), Giorgio Pasolini (Bcc Brescia), Giuseppe Spagnuolo (Credito Cooperativo Centro Calabria), Livio Tomatis (Bcc di Caraglio, Cuneese e Riviera dei Fiori), Claudio Ramsperger (Dz Bank), Paola Brighi, Maria Luisa Di Battista, Paola Vezzani (docenti di Economia degli Intermediari Finanziari) Enrico Macrì (docente di diritto commerciale). Il nuovo Cda ha nominato Mario Sartori amministratore delegato.

 

Cassa Centrale Banca e le ottantaquattro Bcc, Casse Rurali e Raika, che ne rappresentano il cuore pulsante, si presenta al mercato come un gruppo dinamico, forte di quasi 11 mila dipendenti, oltre 1.500 filiali e un attivo che supera i 72 miliardi di euro. Gli impieghi lordi sfiorano i 45 miliardi, il patrimonio netto è di 6,7 miliardi di euro.

 

Per il presidente Fracalossi “si apre una fase nuova che aiuterà a vivere il cambiamento e a crescere. Un passaggio storico. Ci riconosciamo sempre nei valori fondanti del nostro essere banche cooperative locali, ma siamo anche pronti alle sfide del nostro tempo. Il nostro - ha sottolineato - è un progetto di sviluppo originale e condiviso che valorizza le competenze e promuove i territori e le Bcc, Cr, Raika. Non c'è stato nulla di scontato nella nascita della nostra aggregazione e nulla sarà scontato in futuro. Siamo stati capaci di alzare lo sguardo e di superare gli orizzonti”.

 

Nel frattempo, la riforma del credito cooperativo è andata avanti con ulteriori decisioni prese dal Parlamento. Si tratta di provvedimenti tecnici. In primo luogo, è stata riconosciuta la natura diversa degli strumenti di capitale delle Bcc rispetto a quelli emessi dalle società per azioni, entro una certa soglia di valore nominale. Inoltre, è stata introdotta una forma particolare di vigilanza cooperativa relativa alle funzioni delle capogruppo rispetto alle finalità mutualistiche delle Bcc. In terzo luogo, per le sole Bcc delle province autonome di Trento e Bolzano è stata prevista la possibilità di adottare sistemi di tutela istituzionale alternativi alla costituzione di gruppi bancari. Infine, i gruppi bancari cooperativi potranno avvalersi delle agevolazioni previste dal cosiddetto “gruppo Iva”, vale a dire l’irrilevanza a fini iva di cessioni di beni e prestazioni di servizi all’interno del gruppo.