Scuola dipinta: colori e disegni tra banchi e cattedre
Il desiderio di rendere più bello e accogliente un luogo di lavoro e di educazione: ecco cosa ha mosso Nicola Ranieri a trasformare ambienti freddi in un tripudio di bellezza. La video intervista
Parafrasando la nota frase di Dostoevskij, la bellezza salverà la scuola. Ad Atessa, lo sta facendo: è sufficiente entrare nell’istituto omnicomprensivo “Ciampoli-Spaventa” per lasciarsi avvolgere da colori vivaci, pareti variopinte, disegni stilizzati, aule con accattivanti giochi grafici accanto a banchi e sedie e cattedre e lavagne multimediali. Una volta tanto, questa originale vivacità decorativa non nasce da un progetto o da linee guida ministeriali. No: è l’idea di un collaboratore scolastico talmente appassionato del suo lavoro, e del suo luogo di lavoro, da prendere pennello e vernici, e trasformare un freddo edificio in una scuola fashion.
È lo stesso Nicola Ranieri a raccontarci quest’avventura: “Lavoro in questo istituto dal 2006. Sin dal mio arrivo, mi sono ritrovato in ambienti freddi e anonimi, più simili ad un ospedale che a quelli di un luogo con una missione educativa. Così, dapprima ho coinvolto e accompagnato gli stessi studenti a pitturare le loro aule e poi, qualche anno dopo, ho portato un pennello e della vernice, e ho iniziato a colorare e decorare l’ingresso del plesso”. Da dove nasce questa iniziativa? “Ho sempre pensato che un luogo più bello è ancora più funzionale alla sua missione, specie se si tratta di una scuola. E infatti, i ragazzi qui ora si sentono ancora più protagonisti, al punto che prestano una particolare attenzione a non sporcare pareti che hanno dipinto loro stessi”.
La bellezza e l’eleganza rapisce sin da subito: non solo mille colori, ma anche un salottino accoglie studenti, docenti e comunità scolastica che frequenta l’istituto atessano: “Quelle poltrone di design – aggiunge fiero Nicola Ranieri – le ha donate la Bcc Sangro Teatina. Qualche anno fa, infatti, il direttore Fabrizio Di Marco era anche presidente del consiglio di istituto. Vista la mia iniziativa, ha subito deciso di sostenerla fattivamente: la banca, così, ha donato vernici e pennelli ma anche arredi”. Una collaborazione che si chiama sussidiarietà: l’iniziativa del singolo incontra il favore di una comunità, e si costruisce dal basso il bene di tutti.
Una scuola bella rende più responsabili gli studenti, e più interessati a costruire il loro futuro e quello del territorio dove saranno i protagonisti di domani.
Guarda la video intervista a Nicola Ranieri: