San Martino: un luogo di accoglienza e condivisione
Il nuovo, moderno complesso parrocchiale è in piena fase di costruzione a Chieti Scalo. Don Sabatino Fioriti: “Un sogno sta diventando realtà anche grazie alla Bcc Sangro Teatina”
Recintare e tagliare. Un recinto aperto a tutte le sollecitazioni, che abbraccerà al suo interno quanti vorranno fare un’esperienza viva di parrocchia e di Chiesa. E un taglio miracoloso, come quello del mantello di San Martino, testimonianza di condivisione e carità operosa. Sono queste le idee alla base del nuovo complesso parrocchiale in fase di costruzione a Chieti Scalo, nel popoloso quartiere di San Martino: stanno prendendo forma progressivamente e, se tutto andrà come previsto, il taglio del nastro potrebbe avvenire entro quest’anno.
Il parroco Don Sabatino Fioriti racconta così la genesi di questa impresa: “La realizzazione ha ormai una storia ventennale. L’idea venne al compianto don Domenico Saraceni a metà degli anni ’90, che acquistò il terreno con grande coinvolgimento e grandi sacrifici di tutta la popolazione della parrocchia, e poi fece predisporre un primo progetto. Morto prematuramente don Domenico, sono stato nominato parroco al suo posto nel 2010 e, dopo un travagliato iter, ho affidato l’incarico a un nuovo gruppo di progettazione costituito dall’ingegner Cristinziano Scutti, e dagli architetti Giuseppe Fortunato, Valentina Angelozzi e Annalisa Di Luzio”.
Il nuovo progetto riesce ad ottenere il consenso della Cei, che nel 2015 stanzia 1.999.000,00 di euro: “L’impresa della costruzione del nuovo complesso parrocchiale di San Martino Vescovo – continua don Sabatino – inizia in quell’anno. Il progetto si fonda sull’elaborazione dell’idea del “Temenos”, origine greca della parola tempio che significa recintare, tagliare. Il tema del “recinto” è stato sviluppato nella composizione generale di tutte le strutture del complesso: un recinto “aperto” capace di intercettare e accogliere tutte le sollecitazioni del contesto. Il tema del “taglio” è stato invece sviluppato per il progetto della chiesa, alludendo esplicitamente al taglio del mantello di San Martino”.
Accanto alla chiesa, ci sono i moderni locali destinati alle numerose attività parrocchiali, già inaugurati nel 2018. Scultoreo e leggero il campanile, alto 21 metri, che svetta rispetto agli altri edifici: da qui, quattro travi in acciaio entrano dentro l’aula liturgica e creano un taglio longitudinale sulla copertura attraverso il quale entrerà nella chiesa la luce. I filamenti (le travi) della trama tagliata del mantello (la copertura), convergono infine verso il luogo liturgico principale (altare), fino a diventare il sostegno della croce dell’altare.
“Il contributo della Cei – prosegue don Sabatino - proviene dai fondi dell’8 per mille e copre il 75 per cento della spesa complessiva necessaria alla realizzazione dell’opera completa. La quota rimanente sarà coperta dalla generosità dei parrocchiani e da un mutuo che ci ha concesso Bcc Sangro Teatina, cui va il nostro ringraziamento per aver sposato il sogno di un’intera comunità. Un sogno che dopo anni si sta trasformando in realtà: avere una chiesa nuova, accogliente e bella, segno di speranza per tutti”.