Penne al dente: la ricchezza della diversità

Successo per la terza edizione della sfida letteraria promosso dall'associazione culturale La Luna di Sseb: la maturità degli studenti nel raccontare un tema delicato

Penne Al Dente Bcc Abruzzi E Molise
10 agosto 2016
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“Lettera a un amico diverso”: questa è stata la sfida letteraria che l’Associazione Culturale La Luna di Seb ha voluto lanciare agli studenti degli Istituti de Giorgio - Da Vinci quest’anno, nell’ambito della terza edizione di “Penne al dente”, che ha visto il coinvolgimento anche di Bcc Sangro Teatina. Cos’è la diversità? “Ce la narrano loro, i ragazzi delle scuole frentane ma senza usare troppi condimenti e senza chiedere in prestito ai media i termini sessismo, omofobia o xenofobia. Tutto viene vissuto nei limiti del qui ed ora e la paura della diversità no, non prende il sopravvento ma rappresenta un momento, una condicio sine qua non che permette ai destinatari delle varie lettere di trovare una via di fuga” spiega Catia Napoleone, esperta in comunicazione e scrittrice che ha selezionato le lettere commentandole durante la manifestazione. Capita di amare una persona dello stesso sesso e no, non ci si può privare dell’amore né di una carezza altrimenti si rischia il peggio. E lo ha scritto senza una sbavatura di troppo Martina Pirozzi, prima classificata. “Io sono come un pezzo di carta, che non serve più, viene strappato, fatto a pezzi e poi buttato nel cestino” scrive nella lettera.

 

Capita di essere affetta da una patologia che potrebbe giudicare Carla poco di compagnia per una gita come ci racconta Giulia Di Perna, seconda classificata, che nella fantasia letteraria trova il modo per chiedere alla ragazza autistica se le va appunto di dividere la stanza con lei. E che dire di Feimata che ha la pelle un po’ più scura degli altri che farà confessare a Marco Verratti, terzo classificato che sì, è vero… “ti pensavo inferiore a me ma ora che sei partita ti scrivo per dirti che no, non esistono le diversità ma solo le peculiarità. Mi manchi” conclude. Una menzione di merito va a Bibiana Morgione che chiede alla sua amica: “Ti ricordi di quando ti chiesi com’era il mondo da seduta? e tu mi hai risposto che il tuo era un mondo pieno di privazioni e sofferenze, in quanto non potevi camminare per andare dove volevi, vestirti da sola, ballare, e correre. Allora io mi sono messa dietro di te e ho esclamato: Mantieniti forte e chiudi gli occhi! Quella è stata la tua prima corsa e la mia più bella in assoluto.”

 

E ancora, si può essere diversi perché ci si trascina nel male di vivere o perché semplicemente si vive in un famiglia apparentemente “normale” che però nasconde le insidie peggiori. Le lettere sono state lette in sala da Antonio Corradi, bravissimo nell’interpretarle. Sono intervenuti Gianni Orecchioni, dirigente scolastico dell’Istituto Da Vinci De Giorgio, Vanni Gasbarri, antropologo, Dina Labbrozzi, insegnante e psicologa, Simone Santovito della Bcc Sangro Teatina di Lanciano. “Pensiamo sempre ai giovani d’oggi come figli di una società indifferente e veloce, invece con questa manifestazione abbiamo avuto la conferma che dentro di loro c’e’ un mondo di emozioni, di sentimenti e tanta voglia di aprirsi e di comunicare” ha concluso Gioia Salvatore, presidente dell’Associazione La Luna di Seb.