Panificio Di Iorio: il profumo e le atmosfere di una volta

Con la stessa passione di sempre, Gerardo e Teresa portano avanti un’attività fondata nel 1876 dal nonno Pasquale. Tra fiadoni, tarallucci e pane, varchiamo le porte di un autentico pezzo di storia atessana

Panificio Dio Iorio Bcc Abruzzi E Molise
10 dicembre 2020
La Mia Banca | 

L’arredamento è quello di una volta. Anche la bilancia è quella di una volta. Ma soprattutto, il profumo è quello di una volta: quel mix di farina, forno, legno, amore e cose semplici che rimanda alla fragranza di altri tempi. Altri tempi ai giorni nostri: è quanto si respira ancora a pieni polmoni nell’antico Panificio Di Iorio di Atessa, a due passi dalla sede centrale della nostra banca. Un forno che è più di un forno: è un pezzo di storia di Atessa. A fondarlo, ci pensò nel 1876 Pasquale Di Iorio, che poi lo lasciò al figlio Girolamo. Oggi, alla veneranda età di 81 anni, c’è ancora il nipote di Pasquale, Gerardo Tinaro, che insieme a sua moglie Maria Tesone porta avanti questa straordinaria storia.

 

“Io ci lavoro da sessant’anni – racconta Gerardo -. Ho iniziato insieme a mio padre e, fino a quando avrò la forza, starò qui, in questo posto dove ho passato quasi tutta la mia vita. Oggi di pane ne facciamo poco, molto meno di un tempo, visto il sopravvento della grande distribuzione. Ma continuiamo a fare altre specialità con le ricette di una volta”. E sono soprattutto due i “cavalli di battaglia” del Panificio Di Iorio: i fiadoni al formaggio e i tarallucci con la marmellata d’uva. Soprattutto di quest’ultimi il forno va orgoglioso: “Li prepara mia moglie con una ricetta antica, che ci ha lasciato nostra zia Elena Cinalli. Il segreto? Sta nella marmellata d’uva, che sempre mia moglie prepara artigianalmente, raccogliendo l’uva quando è tempo e trasformandola in marmellata”. Un tripudio di dolcezza e di bontà, che sa di antico, che sa di tempo che non passa.

 

La vicinanza con la Bcc non è solamente fisica: “Da sempre siamo clienti della Cassa Rurale” dice ancora Gerardo, usando ancora quella denominazione che da sempre identifica la banca di Atessa, nata ventisette anni dopo il Panificio Di Iorio. E aggiunge: “Ogni tanto passa qui il direttore Fabrizio Di Marco o qualche ragazzo della filiale per prendere i nostri prodotti per le loro iniziative”.

 

Difficile prevedere il futuro di questo pezzo di storia atessana: Gerardo e Teresa la passione non l’hanno ancora persa, e con questa passione quotidianamente sfornano le stesse delizie di sempre. E grazie a loro, nell’aria si respira ancora a pieni polmoni quel profumo di una volta che rende magica l’atmosfera di una Atessa dalle solide radici ma sempre proiettata nel futuro.