Ospedale di Atessa: l'anziano al centro dell'attenzione

Presente e futuro di uno storico presidio nelle parole del dottor Antonio Ferrante: "Il cambiamento può essere opportunità. Umanità e specializzazione per le fasce deboli". La video intervista

Antonio Ferrante Ospedale Atessa Bcc Abruzzi Molise
10 aprile 2017
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Un cambiamento che può diventare opportunità. È tutto qui il presente e il futuro dello storico ospedale di Atessa, chiamato ad evolvere da presidio con tante specializzazioni a luogo con una competenza prevalente: la cura e l'accoglienza della popolazione anziana del territorio. Un cambiamento già in atto che, se adeguatamente guidato, potrà continuare a dare prestigio e utilità al "San Camillo". Ne parliamo con il dottor Antonio Ferrante, responsabile della sezione Lungodegenza.

 

Dottor Ferrante, come si articola oggi l'offerta sanitaria dell'ospedale di Atessa?

"Attualmente offre un reparto di medicina, con la sezione lungodegenti post acuzie, un reparto di riabilitazione, un pronto soccorso, servizi di radiologia e dialisi, ambulatori di diabetologia, cardiologia, reumatologia, un punto prelievi, postazione del 118, ambulatorio fisiatrico, endoscopia digestiva, area distrettuale con ambulatori di ginecologia, psichiatria, otorinolaringoiatria, oculistica, la sede di guardia medica. Infine, vengono effettuati piccoli interventi dal personale di chirurgia e ortopedia di Lanciano".

 

Quali i cambiamenti che stanno interessando il San Camillo?

"I dati statistici evidenziano che la prevalenza della popolazione anziana nel nostro territorio è alta e nell'immediato futuro sarà destinata a crescere. Il cambiamento al quale il San Camillo è chiamato è la trasformazione del reparto Medicina in una Lungodegenza post-acuzie utile perché permette un accorciamento della degenza media presso reparti per acuti come Neurologia, Cardiologia, Medicina e reparti Chirurgici".

 

Come deve funzionare questa attività di lungodegenza?

"L'attuale reparto di Lungodegenza è diverso da quello di molti anni fa quando i pazienti venivano ricoverati per mesi a causa di mancanza di assistenza sanitaria e sociale in ambito territoriale. Oggi la degenza va da un minimo di quindici ad un massimo di quaranta giorni, un lasso di tempo sufficiente a ristabilire le condizioni cliniche per poter inviare l'assistito alla destinazione migliore".

 

Quali queste destinazioni?

"Varie: assistenza domiciliare integrata (Adi), residenza sanitaria assistita (Rsa), residenze per dementi, strutture riabilitative territoriali".

 

Come state affrontando questo cambiamento?

"La trasformazione sta avvenendo grazie ad una grande collaborazione dei colleghi medici e di tutto il personale sanitario e paramedico (infermieri, ota, oss e ausiliari) che ha sposato questo percorso. In particolare, stiamo puntando sull'umanizzazione delle cure: non bastano i farmaci e gli accertamenti diagnostici, il paziente che viene nel nostro reparto trova un'accoglienza di tipo umano e le porte sono aperte ai familiari che possono entrare in qualsiasi momento. Un ambiente, dunque, dove l'anziano non sente la mancanza della famiglia".

 

Cosa vede nel futuro del San Camillo?

"Essendo la Lungodegenza un reparto ospedaliero e, quindi, destinato al trasferimento presso il nosocomio di Lanciano, sarebbe auspicabile la sua permanenza nel San Camillo: insieme  all'imminente apertura di una rsa di venti posti letto realizzerebbe, di fatto, l'integrazione ideale tra cure ospedaliere e cure territoriali. Una buona assistenza territoriale non può prescindere dalla figura del medici di medicina generale e di guardia medica che dovrebbero accedere nel presidio territoriale di assistenza per assicurare una preziosa collaborazione con gli specialisti e le altre figure professionali già presenti nell' area distrettuale.".

 

Quale ruolo ha avuto ed ha la Bcc Sangro Teatina per l'ospedale di Atessa?

"Grazie di cuore alla Bcc perché con questa intervista mi ha permesso di far conoscere all'utenza quanto ancora offre il San Camillo. La Bcc negli anni è stata sempre vicina a questo presidio fornendo utili attrezzature come il mammografo, l'ecografo e televisori tuttora in uso. Grazie!".

 

 

Guarda la video intervista al dottor Ferrante: