Il futuro delle Bcc italiane: credito giovane

A Milano il quinto Forum dedicato a qualità e innovazione. Presente anche una delegazione di Bcc Sangro Teatina. Azzi e Gatti: "L'autoriforma la stiamo facendo per voi"

Forum Giovani Soci Bcc Abruzzi E Molise
10 dicembre 2015
La Mia Banca | 

Anche una nutrita delegazione di giovani soci di Bcc Sangro Teatina ha partecipato al quinto Forum nazionale, che si è svolto dal 18 al 20 settembre scorsi a Milano. Tre giorni intensi, per approfondire due parole importanti: innovazione e qualità. All'appuntamento hanno partecipato circa duecentocinquanta giovani da tutta Italia. Dopo la prima giornata passata in Expo, il Forum ha preso ufficialmente il via sabato 19 presso l’auditorium della Bcc di Carugate e Inzago. Ad aprire i lavori, il saluto di Alessandro Azzi, presidente di Federcasse, che ha ricordato come "voi giovani avete costretto il nostro movimento a fare i conti con le sorprese. È sempre stimolante constatare qualcosa che non si immaginava nemmeno”, aggiungendo come innovazione voglia spesso dire “fare meglio quello che già si sa fare”, e introducendo il tema della grande sfida di innovazione cui le Bcc sono chiamate con la riforma del Credito Cooperativo.

 

I temi al centro del dibattito - innovazione e qualità - sono stati approfonditi da Luigino Bruni, dell’Università di Roma Lumsa, e da Angelo Carnemolla, di Accademia Bcc. Parlando di innovazione, Bruni ha detto che "ha a che fare con la vita. Per questo esiste una di vallata e una di crinale. La prima è il semplice aggiungere qualcosa a ciò che già esiste. La seconda è quando, invece, si apre un orizzonte nuovo: il tablet prima non esisteva, ora c'è". Per questo, ha anche aggiunto che è necessario "mettere le persone nelle condizioni di inventare cose che non esistono. Per questo, è necessario puntare sulla libertà delle persone e sulla sussidiarietà, lasciando che il livello più basso sia autonomo nell'agire. Per innovare, in definitiva, servono fiducia e rischio". Carnemolla, da parte sua, ha parlato della possibilità di sfondare i limiti, così come accaduto ad Enzo Maiorca per il record mondiale dell'apnea, o a Umberto Pellizzari, nella stessa disciplina: "Siamo portati a superare i limiti che anche la fisica a volte sembra impedire" ha detto Carnemolla, invitando tutti a scoprire, nella relazione con gli altri, che si può fare di più di quello che si immagina.

 

Interesse, poi, ha suscitato il dibattito tra gli esperti di start up e innovazione che si sono confrontati in una tavola rotonda. Nel pomeriggio sono stati presentati i dodici nuovi Gruppi Giovani Soci, portando ad ottantuno il numero di gruppi esistenti, e alcune interessanti iniziative promosse dai vari gruppi nei rispettivi territori e alla prima Consulta Nazionale dei Gruppi Giovani Soci. Inoltre, il Comitato di Coordinamento, cui fa parte anche il nostro Andrea Di Risio, ha presentato le Linee Guida Strategiche Biennali della Rete, le attività realizzate dalle Commissioni di lavoro negli ultimi mesi e i progetti futuri.

 

Ancora più intenso il secondo giorno del Forum, dedicato a "percepire l'arte del banchiere, conoscere l'arte dell'imprenditore civile e l'insegnante paradossale che ci ha illuminati al buio" come ha detto Sergio Gatti, direttore generale di Federcasse. Sul primo punto è intervento Emiliano Perego, capo area e responsabile di filiale della Bc di Carugate e Inzago, che ripercorso la filiera creditizia del sistema cooperativo sottolineando quanto sia importante il ruolo delle persone all'interno delle banche per prendere decisioni delicate. Della figura di Adriano Olivetti, invece, ha parlato Michele Dorigatti, dell'Ufficio Educazione e Cultura Cooperativa della Federazione Trentina della Cooperazione, bravo nel far emergere i nuovi paradigmi che l'imprenditore introdusse nel mondo economico, ma forse ancor più nella società civile, legando a doppio filo i concetti di cultura e impresa. "L'impresa civile produce ricchezza, lavoro, cultura, bellezza e qualità della vita" diceva Olivetti: qui c'è buona parte della visione che aveva e che voleva attuare, a partire dalla sua azienda, dimostrando di avere una lungimiranza non comune. Ma forse il messaggio più forte è quello che è stato lanciato da Antonio Organtini, direttore dell'Ipab Sant'Alessio di Roma, che nel suo intervento ha parlato di qualità della vita. Anzi, l'ha fatta sentire "dentro" i presenti, con un esperimento un po' particolare: tutti hanno indossato una mascherina davanti agli occhi per provare cosa significhi essere ciechi, ma soprattutto per far scoprire che tutto è vita e che un limite per una persona con disabilità può esserlo per chiunque. Ed è qui, nel bel mezzo del suo intervento, che Organtini ha stupito affermando che "la qualità della vita è la vita vissuta secondo le nostre qualità": parole profonde, dense di significato, straordinariamente vere.

 

Nelle sue parole finali, Sergio Gatti ha lanciato un impegno comune: sviluppare il proprio territorio, anche passando un periodo fuori di esso; incentivare la cultura del risparmio a tutto tondo e a tutto mondo; far si che le risorse restino nel territorio. E' questa la sfida più grande, e sapere di contare su un movimento di persone, di idee e di valori deve spronare i giovani a "cooperare per crescere e migliorare". Cala il sipario, appuntamento al 2016. Applausi.