Da 130 anni un'esperienza di banca controcorrente

Il 2013 è stato l'anno delle 110 candeline di Bcc Sangro Teatina ma anche dell'importante traguardo raggiunto da un'idea di credito "dal volto umano" intrapresa nel 1883 da Leone Wollemborg

130 Anni Credito Cooperativo Bcc Sangro Teatina
10 dicembre 2013
La Mia Banca | 

"Pareggiare nel credito ai grandi gli imprenditori più minuti, recando quell’aiuto potente ai piccoli e piccolissimi proprietari-coltivatori, a piccoli e piccolissimi affittaiuoli e redimendoli dall’usura; diffondere la moralità, insegnando praticamente alla popolazione il valore economico dell’onestà; stimolare le energie morali assopite, ridestando negli animi avviliti la speranza, richiamando forze latenti alla vita". Queste parole non le ha pronunciate un anziano filantropo nella fase discendente della sua vita, o il solito politico attempato in cerca di consenso. Sono parole uscite di bocca ad un ragazzo di 24 anni, che aveva ben chiara la sua missione: restituire credito anche ai deboli. Era giovanissimo, Leone Wollemborg, quando diede vita nel giugno del 1883 alla Cassa Rurale italiana: mise insieme trentadue persone a Loreggia, piccolo borgo rurale alle porte di Padova, per iniziare una storia fatta di solidarietà, credito equo e ampio, emancipazione delle classi più deboli, sviluppo economico di interi territori i cui frutti, dopo centotrent'anni esatti, sono sotto gli occhi di tutti.

 

Una storia a dir poco coinvolgente: nel suo impeto di giustizia, lo stesso Wollemborg volle replicare nella sua terra l'esperienza delle Casse di Prestito fondate nel 1864 in Germania da Friedrich Wilhelm Raiffeisen. Qualche anno dopo il debutto di Loreggia, nel 1890, don Luigi Cerutti fondò a Gambarare, in provincia di Venezia, la prima Cassa Rurale Cattolica, dando al credito cooperativo un'impronta divenuta via via predominante, anche sulla scia dell'enciclica Rerum Novarum di Leone XIII, pietra miliare della Dottrina Sociale Cattolica La stessa Cassa Rurale Cattolica di Depositi e Prestiti "San Francesco d'Assisi" di Atessa, la più antica di Abruzzo e Molise e oggi divenuta Bcc Sangro Teatina, nacque dall'impeto di un sacerdote, don Epimenio Giannico, che la fondò nel 1903, centodieci anni fa.

 

Come ricorda Alessandro Azzi, presidente della Federazione nazionale delle Bcc, "un'economia dal volto umano, basata sulla solidarietà, è stata fin dalle origini, lo scopo della cooperazione di credito. Non era per nulla scontata la longevità di un'idea imprenditoriale "controcorrente", nata per dare opportunità a chi ne aveva meno o per niente, per "parificare" i piccoli ai grandi, per seminare sviluppo partendo dal principio basilare del mettersi in gioco in prima persona ma insieme agli altri, con un meccanismo di reciprocità".

 

Nel suo messaggio all'annuale assemblea di Federcasse, che si è svolta a Roma il 22 novembre, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha rimarcato come ritenga "importante riaffermare la validità del ruolo che il sistema del Credito Cooperativo italiano ha esercitato, e svolge ancora oggi, a sostegno della crescita economica e sociale del nostro Paese. Anche nell’attuale difficile situazione economico-finanziaria, l’adesione al principio mutualistico ed il radicamento territoriale hanno consentito alle Banche di Credito Cooperativo di essere interpreti attente delle esigenze delle comunità nelle quali operano, con particolare riguardo alle famiglie ed alle piccole imprese, pur introducendo le necessarie innovazioni sul piano organizzativo ed operativo”. Nella stessa occasione, il presidente del Consiglio, Enrico Letta, ha voluto esprimere la "gratitudine del sistema Paese per il lavoro che svolgete ogni giorno. Nel territorio e a favore delle imprese. Dovete essere fieri, e il Paese deve essere riconoscente per la solidarietà diffusa che il vostro sistema di banche sa diffondere. Il vostro lavoro è legato al territorio ed è per questo prezioso per il Paese e per le Piccole e medie imprese che in questi cinque anni hanno sofferto la crisi. La vocazione anticiclica su cui avete costruito la vostra identità ultracentenaria è chiaramente evidenziata dall’ammontare dei prestiti indirizzati alle comunità locali e al territorio durante il periodo di crisi. La finanza come da voi concepita è sussidiaria al lavoro e al fare impresa e va nella direzione di abilitare i territori e creare le condizioni per la ripresa. È fondamentale che il Paese sia vicino al vostro mondo di banche cooperative, un mondo che non deve sentirsi estraneo ed eccentrico rispetto al sistema finanziario. Rappresentate il sistema del credito che si rivolge ai territori, che aiuta il nostro sistema d’impresa, è legato alle tradizioni ed è esso stesso, per questo, generatore di fiducia. Parola antica che il mondo della finanza non dovrebbe tralasciare. La vostra forza è quella di essere da 130 anni nei territori, vicini alle comunità ed essere generatori di fiducia diffusa”.

 

 

I grandi numeri di un sistema solido

Dopo centotrent'anni, i numeri danno pienamente ragione a Wollemborg e a tutti quegli uomini e quelle donne che hanno creduto in questa idea di economia realmente civile. Li ha ricordati sempre il presidente Alessandro Azzi all'assemblea annuale di Federcasse. Al 30 giugno 2013 operavano in Italia 388 Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali, con 4.446 sportelli (+ 0,1%, pari al 13,8% degli sportelli bancari italiani). Hanno una presenza diretta in 2.706 Comuni ed in 101 delle attuali Province. I soci sono 1.151.156 (+ 3,2%; + 15% nel triennio 2009-2012). I dipendenti 37.000 (+ 2,8%). La raccolta diretta è di 157 miliardi (+3,4% a fronte di un +1,2% nel resto del sistema); la raccolta complessiva (da banche e clientela + obbligazioni) è pari a 188 miliardi (+ 5,5 %). La quota di mercato della raccolta diretta delle Bcc è del 7,5%. Gli impieghi sono pari a 136,2 miliardi (-1,3 a fronte del -3% del resto del sistema). Salgono a 149,2 miliardi se si comprendono anche gli impieghi delle banche di secondo livello del sistema). La quota di mercato degli impieghi delle Bcc è del 7,1%. Degli impieghi, 89 miliardi sono erogati alle imprese. La quota di mercato delle Bcc per questa tipologia di prestito è del 9,6%. Gli impieghi erogati dalle Bcc italiane rappresentano il 22,7% del totale dei crediti alle imprese artigiane, il 18% alle imprese agricole, il 12,3% del totale dei crediti alle istituzioni del non profit, l’8,6% alle famiglie consumatrici, l’8,6% delle società non finanziarie. Il patrimonio (capitale e riserve) di sistema è di 20 miliardi (+1,8). Il Tier 1 ratio ed il coefficiente patrimoniale delle BCC sono pari, rispettivamente, al 14,1 ed al 15%.