Da 115 anni siamo moderni nell'azione, antichi nella tradizione

Nel 2018 Bcc Sangro Teatina entra nel gruppo Cassa Centrale Banca grazie a numeri in regola e grande solidità che fanno del nostro istituto una realtà affidabile, come spiega il direttore Fabrizio Di Marco

Bcc Abruzzi E Molise 2018
10 aprile 2018
La Mia Banca | 

Solidità, affidabilità e capacità di stare sul mercato rappresentano le prime imprescindibili qualità per poter continuare a fare banca e questo, per la nostra Bcc, significa continuare a coltivare e rafforzare il legame con il territorio e con i nostri soci: papà, mamme, giovani, nonni, studenti, operai, professionisti, imprenditori che da oltre cento anni ci danno fiducia, e noi cerchiamo di ripagare questa fiducia gestendo i loro risparmi come “il buon padre di famiglia” e investendo risorse per migliorare la vita della comunità.

 

Questa è la vera missione del credito cooperativo: sostenere concretamente l’agricoltura, l’artigianato, il tessuto industriale, le famiglie, le associazioni, gli enti, le fondazioni e le cooperative del territorio. Una missione che continueremo a portare avanti, anche alla luce della riforma del credito cooperativo.

 

Bcc SangroTeatina, la Nostra Banca, ha i conti in ordine. È una banca sana e solida: lo dimostrano i dati al 31 dicembre 2017 e la longeva presenza sul territorio a differenza di altri istituti che hanno perso la caratteristica di territorialità.

 

È importante la valutazione dei coefficienti patrimoniali per definire l’indice di solidità bancaria. Il parametro maggiormente utilizzato per tale valutazione è il CET1 Ratio, che rappresenta il rapporto tra il capitale primario di un istituto e le sue attività ponderate per il rischio. Pertanto, più questo parametro è alto, più la banca è solida.

 

Con l’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2017, il CET1 Ratio della Bcc Sangro Teatina si attesterà al 15,17 per cento, nettamente al di sopra dei limiti minimi fissati dalla Banca d’Italia (8.57 per cento) e della media espressa dal sistema bancario (12,5 per cento). Abbiamo sempre riservato grande attenzione alla patrimonializzazione della nostra banca come garanzia di continuità per soci e clienti. Il patrimonio è di circa 30 milioni, il margine di intermediazione è cresciuto del 2,2 per cento, mentre in media per le Bcc c’è stato un calo del 2,5 per cento. Le spese del personale e quelle amministrative sono diminuite rispettivamente del 2,1 e del 2,5 per cento. Anche quest’anno, sacrificando il risultato d’esercizio, abbiamo dedicato molta attenzione, con la prudenza che ci contraddistingue, alla copertura delle partite anomale che si attesta al 50.11 per cento mentre la media per le banche medio piccole è del 47.5 per cento.

 

La raccolta totale ha raggiunto i 357 milioni, mentre gli impieghi si sono attestati a 218 milioni. In questo ultimo decennio di crisi, la raccolta complessiva è aumentata da 236 milioni a 357 milioni: più 51.27 per cento (attestazione concreta della vostra fiducia); gli impeghi da 148 milioni a 218 milioni, più 47.29 per cento (sostegno concreto all’economia del territorio abruzzese e molisano di nostra competenza).

 

Nel 2018 entreremo a far parte del Gruppo Bancario Cooperativo Cassa Centrale Banca Trento con le carte in regola, grazie alla nostra solidità, per mantenere il massimo dell’autonomia prevista dalla legge e per proporci al suo interno come protagonisti del nuovo corso. Cassa Centrale sta definendo l’organizzazione amministrativa e operativa per assolvere a tutti i compiti previsti dalla riforma e, in questo cammino, noi stiamo partecipando in maniera attiva al Comitato Guida Nazionale, con la presenza del nostro presidente Pier Giorgio Di Giacomo.

 

L’adesione al gruppo ha comportato la sottoscrizione di parte del capitale della capogruppo: ciò non rappresenta un “costo”, ma un investimento che ciascuna delle Bcc ha fatto per sostenere un progetto che le consentirà, nel futuro, di mantenere la propria identità cooperativa ed esercitare la propria autonomia gestionale nel rispetto dei principi di sana e prudente gestione. In altre parole, ogni Bcc aderente ha acquistato azioni del Gruppo Bancario Cassa Centrale Banca, in proporzione alla propria dimensione patrimoniale, ed è diventata, quindi, proprietaria di una parte della stessa capogruppo, senza dimenticare che, fino a oggi, le azioni di Cassa Centrale hanno assicurato un ottimo rendimento. È come se unissimo in un salvadanaio unico parte dei nostri patrimoni, costituendone uno più grande che garantirà maggiore solidità a tutte le banche aderenti.

 

La nostra Bcc godrà della massima autonomia consentita e continuerà a sviluppare lo scambio mutualistico con i soci e l’operatività nei territori di competenza nel rispetto dei princìpi di mutualità prevalente, solidarietà, parità di trattamento e non discriminazione caratteristici del Credito Cooperativo. Il Gruppo Bancario Cooperativo Cassa Centrale Banca sarà composto da altre Bcc di dimensioni analoghe alla nostra, dunque sarà un gruppo di pari, e non una compagine in cui pochi grandi Bcc avranno potere decisionale rispetto agli altri. Sarà quindi una sorta di holding rovesciata dove le Bcc saranno proprietarie del Gruppo e non il Gruppo proprietario delle Bcc.

 

Alla holding saranno assegnati i compiti di vigilanza, ma le singole Bcc manterranno il potere di nominare i propri organi sociali, e continueranno i soci a votarli in assemblea. La capogruppo avrà poteri proporzionati alla “meritevolezza” delle singole Bcc: in parole semplici, resterà massima l’autonomia di quelle banche (come la nostra) che dimostrano di gestire al meglio le risorse di soci e clienti, mentre si ridurrà quella delle Bcc che si assumono troppi rischi nell’erogazione del credito, verso le quali la holding interverrà per prevenire situazioni di forte criticità.

 

La forza di Cassa Centrale Banca è anche quella di proporre un grande progetto innovativo in linea con la filosofia cooperativistica, con un piano industriale che privilegia il credito a favore di famiglie e imprese senza penalizzare la solidità del gruppo. Non a caso il CET1 - parametro di solidità richiesto dalla Banca Centrale Europea - supera il 23 per cento per Cassa Centrale, il più alto a livello nazionale. Sarà il primo Gruppo Bancario in assoluto per solidità.

 

In sintesi, la riforma ha creato una “squadra” di cui faranno parte tutte le banche di credito cooperativo che ne ricaveranno un reciproco rafforzamento senza disperdere l’immenso patrimonio di storia, valori, persone che hanno contribuito, con la cooperazione, alla crescita dell’intero Paese, spesso riuscendo a creare nuove opportunità di sviluppo in aree marginali o svantaggiate. Continueremo ad essere ciò che siamo: moderni nell’azione, antichi nella tradizione.

 

Mi piace, infine, ricordare che quest’anno ricorrono i 115 anni dalla fondazione della nostra Bcc: un compleanno, per quanto importante possa essere, è sempre più bello se festeggiato in compagnia… Soffiamo insieme su queste 115 candeline!

 

Fabrizio Di Marco