10 aprile 2018
La Mia Banca

Cantina Sannitica: la regina dei vini bianchi

In prevalenza Trebbiano, ma anche altri rossi: la realtà cooperativa di Canosa Sannita è in prima linea nel panorama enologico abruzzese. Il presidente Palmerio: "Gli investimenti hanno dato frutto"

Cantina Sociale Sannitica Bcc Abruzzi E Molise

È soprattutto "bianca" la Cantina Sociale Sannitica: il 70 per cento della sua produzione, infatti, è di ottimo Trebbiano. Il restante 30 per cento è vino rosso: Montepulciano, Merlot e Sangiovese. Ma in fondo, questa proporzione è solo un dettaglio: bianchi o rossi, i vini che nascono dalle uve dei duecento soci della cantina di Canosa Sannita sono di eccelsa qualità, richiesti in tutta Italia e anche all'estero.

 

Il presidente Gino Palmerio è particolarmente soddisfatto: "Proprio mentre parliamo - dice - sono in partenza ordini per la Germania e la Svezia, a testimonianza di un prodotto capace di superare i confini nazionali". Fondata nel 1963 ma diventata operativa dieci anni dopo, la cantina oggi lavora circa 130 mila quintali d'uva l'anno, che diventano vino sfuso venduto agli imbottigliatori, tra cui anche il gruppo Caviro: "La nostra clientela - aggiunge il presidente - è cresciuta negli ultimi anni, segno che gli ingenti investimenti, soprattutto tecnologici ma anche in termini di professionalità indispensabili per un'attività come la nostra, hanno raggiunto gli obiettivi che ci eravamo prefissati. E altri ce ne saranno negli anni a venire. Al tempo stesso, molti soci hanno iniziato a dirigersi verso la produzione di uve ancora più pregiate, come lo chardonnay, il pecorino e la passerina: in questo modo, la nostra qualità è destinata ad aumentare ancora di più nel tempo". Se a tutto ciò si aggiunge che molti soci sono dediti alla coltivazione integrata e al biologico, ben si capisce il valore di questa cantina.

 

Qual è lo spirito che anima oggi, dopo oltre cinquant'anni, questa importante realtà del panorama enologico regionale? "Ciò che ci muove è sempre lo spirito cooperativo: siamo sempre attenti a dare un plus valore maggiore ai nostri soci. E siamo contenti del fatto che, in anni di crisi, siamo riusciti a mantenere fede a questo impegno: sentiamo la nostra responsabilità nei confronti di tante famiglie e produttori di un intero territorio che vedevano e ancora vedono nella nostra realtà una fonte di reddito molto importante".

 

Cosa c'è nel futuro della Cantina Sociale Sannitica? "Stiamo lavorando da tempo a percorsi di sinergie tra le varie cantine sociali del territorio. Così, recentemente abbiamo aderito con convinzione al consorzio Vin.co, che mette insieme dodici cantine sociali del territorio, oltre al consorzio Citra: un sodalizio per spumantizzare i nostri vini bianchi. Si tratta di un'iniziativa che va nella giusta direzione: c'è un grande bisogno di unire le forze in un mercato globale come quello attuale, e questo è solo un primo passo. Se si pensa che delle trentaquattro cantine sociali abruzzesi, ben trentadue sono in provincia di Chieti, si capisce che lavorare a sinergie tra produttori sia molto importante".

 

E accanto a chi crea valore non poteva che esserci Bcc Sangro Teatina: "Lavorare insieme a Bcc è per noi motivo di orgoglio, sia perché condividiamo gli stessi valori della cooperazione, sia perché con professionalità la banca ha saputo camminare insieme a noi in questi anni di investimenti che stanno dando i risultati sperati".

Ti potrebbe interessare anche:

Grafiche Caporale: un lavoro che diventa passione per la comunicazione

Dal 1980 ad Atessa una realtà che ha fatto della stampa un'arte grazie ad amore, accuratezza e creatività, e dell'innovazione una bandiera: accanto al piombo la tecnologia digitale di un'azienda che guarda al futuro

Casalbordino: tradizioni, turismo e sapori indimenticabili

Tra mare e collina, una città dal fascino suggestivo: centro storico, lido e basilica della Madonna dei Miracoli rappresentano i tre poli imperdibili. Ci accompagna nel viaggio Alessandra D’Aurizio, socia Bcc e amministratore comunale

Prevenire l’usura, tornare a sorridere e sperare: ritrovare la dignità

Dal 1997 la Fondazione Jubilaeum accanto a chi rischia di finire nelle mani degli strozzini. La presidente Bovini: “Dopo il lockdown un grande incremento di richieste ma non ci tiriamo indietro”